Basta con la quarantena delle persone entrate in contatto con un positivo. E’ quanto suggerisce Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive dell’area metropolitana genovese. «Abbiamo oltre 50mila casi al giorno – dice al Secolo XIX – diventeranno molti di più, finiamola con il tracciamento e le quarantene dei contatti. Chi è malato deve stare a casa e dobbiamo finire con il tracciamento. Non possiamo continuare a mettere in quarantena e in isolamento forzato decine di persone (i contatti) per ogni tampone positivo».
«Deve cambiare tutto, non possiamo contrastare il Covid di dicembre 2021 con gli strumenti normativi del dicembre 2020 – dice – più dell’80% degli italiani è vaccinato e per loro il Covid, oggi, è poco più che un brutto raffreddore».
Le regole
Ad oggi va in quarantena solo chi ha avuto “contatti stretti” (la definizione è del governo) con un contagiato. Il ministero della Salute ha fissato regole chiarissime: chi è stato vicino a un contagiato deve stare in quarantena per 7 giorni se è stato vaccinato con la seconda dose e 10 giorni in tutti gli altri casi. Trascorso questo periodo è necessario eseguire un test molecolare o anti-genico per poter tornare al lavoro o comunque uscire di casa senza restrizioni.
«Oggi», con Omicron che corre e i contagi Covid che si moltiplicano, «avere in quarantena tutti i contatti» delle persone positive «significa veramente chiudere la società e il mondo lavorativo. Non credo che possiamo permettercelo», ammonisce la microbiologa Maria Rita Gismondo, convinta che sia «necessario rivedere i protocolli come stanno facendo per esempio in Sudafrica». È tanto più necessario anche pensando che, a un anno dalla prima vaccinazione nel V-Day del 27 dicembre 2020, «la situazione attuale è assolutamente diversa da quella che abbiamo vissuto negli ultimi 2 anni», sottolinea all’Adnkronos Salute la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. «Peraltro – aggiunge – finalmente il virus si sta mostrando sempre più in una patologia molto attenuata, se non addirittura asintomatica».
Cosa deve fare chi ha avuto un “contatto stretto” ma è negativo a un primo test?
La quarantena non si può evitare. Tutti coloro che sono venuti a contatto con un positivo devono fermarsi anche se a distanza di 24 o 48 ore fanno un tampone che dà esito negativo. Il test valido per uscire dalla quarantena si può fare dopo 7 giorni (per i vaccinati con due dosi) o dopo 10 per tutti gli altri.
fonte: https://www.ilmessaggero.it/salute/focus/quarantena_contatto_stretto_positivo_quanti_giorni_vaccinati_covid_bassetti_news_oggi-6405889.html?fbclid=IwAR1VEw7yyW0HLd3f9hRjSEdqBGmzxiWoZkh2WonptcLboODOVid5G0JIaKE
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