L’ha ucciso perché si era convinta che il figlio di due anni fosse autistico. E’ questo il tragico sospetto degli inquirenti, già confermato in parte dalla confessione della donna. Alcuni comportamenti del bambino l’avevano convinta che potesse essere “affetto da un ritardo mentale”. Ieri suo figlio aveva una visita con uno psichiatra infantile, ma forse proprio il timore che le sue paure venissero confermate l’ha spinta a uccidere. L’infanticidio di Torre del Greco scuote l’Italia. A.G., una donna di 40 anni, di buona famiglia, casalinga, sposata con un ingegnere in una nota società di informatica, ha confessato di avere annegato suo figlio, Francesco, di due anni e mezzo.
Torre del Greco: madre fermata per omicidio volontario
“Un dramma umano – dice il suo avvocato – È da escludersi l’ipotesi suicidaria, così come qualunque volontà e premeditazione. Ciò che è accaduto non era nella volontà della donna. Non voleva suicidarsi e non voleva uccidere il piccolo, non è stato un gesto volontario ma un momento di black out” Ieri sera è stata fermata per omicidio volontario e si trova nel carcere femminile di Pozzuoli, mentre la salma del piccolo è sotto sequestro giudiziario perché venga effettuata l’autopsia. Sul luogo della tragedia qualcuno ha posto una croce di legno di fortuna. Il bimbo non parlava ancora, aveva alcuni comportamenti che allarmavano la madre. Nessun medico aveva confermato quella patologia, ciò nonostante la donna, ormai da mesi, navigava ossessivamente in rete alla ricerca di notizie. La donna, (la coppia ha un altro figlio di sette anni), domenica pomeriggio è uscita con il secondogenito. “Andiamo a fare una passeggiata”, ha detto.
Giunta sul litorale di località Scala, il dramma: avrebbe fatto scivolare il figlio nell’acqua gelida. Il marito, preoccupato non vedendola tornare, ha lanciato l’allarme. L’hanno trovata in mezzo al mare, il piccolo ancora tra le braccia, mentre stava scendendo la sera. Il marito e alcuni giovani si sono tuffati in acqua, ma il bambino era ormai cadavere. Due adolescenti parlando a un giornaleo locale ripercorrono quello che è accaduto sotto i loro occhi: “Abbiamo sentito arrivare dal mare le richieste di aiuto. Ci siamo incuriositi, abbiamo visto delle persone che si dirigevano verso la spiaggia. Un uomo si è spogliato e si è gettato in acqua. Abbiamo capito poi che era il padre del bambino. La signora si trovava verso l’estremità della scogliera. Il padre stava riportando il bimbo a riva, ma aveva difficoltà. Abbiamo deciso di tuffarci anche noi. Ma già portando il bambino verso terra, mi sono accorto che non dava segni di vita”. A tentare le manovre di rianimazione è stato lo zio del bimbo, un medico, giunto sul posto insieme al fratello, il padre di Francesco, che poche ore prima aveva denunciato l’allontanamento di casa della moglie insieme al loro figlioletto.
“Da tre mesi a questa parte la signora era precipitata in un incubo”
“Da tre mesi a questa parte la signora era precipitata in un incubo – dice alla Stampa il suo legale Tommaso Ciro Civitella – il mondo le era crollato addosso quando aveva colto quella che le era sembrata essere una precisa sintomatologia, insomma, si era convinta che il suo bambino fosse autistico”. “Finalmente si era decisa a fare la prima cosa che andava fatta: far visitare il figlioletto, che peraltro sembrava aver solo una certa pigrizia nel parlare, niente di che” dice un conoscente.
Le prime ipotesi di un incidente sono state presto accantonate: lo scenario è subito cambiato. La comunità di Torre del Greco “è scioccata da questa tragedia familiare – dice il sindaco di Torre del Greco, Giovanni Palomba – Siamo vicini al marito della donna e all’altro figlio della coppia. Tutta la città, da ora in poi, sarà la loro famiglia”.
fonte: https://www.today.it/cronaca/francesco-bambino-affogato-madre-torre-del-greco.html?fbclid=IwAR29czbC_sKxl-FX1qqfnvyc6EE2FFOfxJwyGGtaBeqF0ip_v9q-Gd1I4EQ
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