Il gip di Torino Agostino Pasquariello ha convalido l’arresto di Azhar Mohssine, il 32enne fermato dalla polizia per la morte di Fatima, la bambina di 3 anni precipitata dal quarto piano di un edificio del centro storico di Torino la sera di giovedì 13 e poi morta la mattina successiva.. Il giudice ha però riformulato l’ipotesi di reato, non più omicidio volontario con dolo eventuale ma omicidio colposo, accogliendo di fatto le richiesta del legale difensore Alessandro Sena.
“Giocavo con Fatima sul balcone. La lanciavo in aria e la riprendevo, con la mamma che ci guardava da sotto. Non so come sia potuto accadere…”. aveva detto Mohssine Azhar al gip Agostino Pasquariello, nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Un gioco finito male e, quindi, un omicidio colposo e non volontario, sia pure con dolo eventuale, come invece sostengono la polizia e la procura che lo hanno incarcerato.
“Stavo facendo un gioco con mia figlia – ha raccontato, assistito dall’avvocato Alessandro Sena che ha chiesto la sua scarcerazione, in quanto non sussisterebbe nessuno dei presupposti di legge per tenerlo in carcere -, quello che la fai volare in aria e la riprendi. Stavamo salutando la mamma che era rimasta sull’altro balcone, ma mi è scivolata dalle mani”. Azhar era ubriaco ed era in casa con un altro uomo, mentre la compagna (i due vivono in appartamenti separati) si trovava al quarto piano. “È stata colpa mia – ha aggiunto – ma certamente non volevo ucciderla né avrei pensato di poterlo fare”. “Per me Fatima era come una figlia – ha aggiunto in conclusione -. Le volevo bene”. L’uomo ha poi chiesto di parlare con la madre della bambina. Proprio la mattina di giovedì 13 era stato condannato a otto mesi di carcere per il possesso di droga a fini di spaccio. La sera, invece, era completamente ubriaco e quando era arrivata la polizia aveva inveito contro gli agenti.
fonte: https://www.today.it/citta/morte-fatima-torino-tragico-gioco.html
Lascia un commento