Libri che mi hanno rovinato la vita – e altri amori malinconici è il suo ultimo libro. Un viaggio introspettivo, intimo in cui Daria Bignardi si mette a nudo. “Un amico mi aveva suggerito di scrivere di quelli (del cuore, ndr). Impossibile. Come chiedere a un bambino vuoi più bene a mamma o papà” e così ha parlato di quelli che l’hanno turbata.
La lettura è stata la sua salvezza, non poteva fare molto altro da bambina. “Mia mamma era molto ansiosa, finché ha potuto mi ha tenuto in casa. Temeva Ferrara, nebbiosa e fredda. Volevo fare danza classica, niente. Passavo i pomeriggi sul divano di velluto giallo a leggere i russi e i francesi. È stato bellissimo”.
La droga negli anni ’70
“Da fine anni ’70, ovunque circolavano le droghe pesanti di cui si sapeva poco. Ricordo tanti amici, e anche un paio di fidanzati, che pensavano solo alla prossima dose. Io avevo troppo da perdere. I libri mi hanno salvata”, racconta Bignardi a Oggi. Nel suo libro scrive: “Il sabato mia madre, quando uscivo, mi diceva di non mangiare la pizza, che riteneva pesante da digerire. I miei amici di facevano di eroina e lei mi diceva di non mangiare la pizza…”. “Come madre è ansiosa?” chiede l’intervistatrice, Cristina Bianchi. “Mi sono obbligata a lasciare i miei figli il più possibile liberi. Emilia ha 18 anni e vive con me, Ludovico 24 e studia a Bruxelles”. Sui matrimoni finiti afferma di aver avuto dei sensi di colpa, è normale “sentire di avere sbagliato qualcosa: le relazioni si vivono in due”. In un’altra vita le sarebbe piaciuto fare il medico, “ma sono contenta di quello che ho fatto: anche i libri curano”.
fonte: https://www.today.it/gossip/vip/daria-bignardi-droga.html?fbclid=IwAR0P4iLXYMQ-vUxmb2sdNkU-ZLY6Qh8Kyy77-7XHjMPWLaY_DFVkK9S_-Ys
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