Chiara Ferragni e Alessandra Balocco, ad dell’omonimo gruppo dolciario, sarebbero indagate per truffa aggravata da minorata difesa nella vicenda dei pandori Balocco. Lo apprende l’Adnkronos da fonti della procura di Milano. L’influencer sarà tra le persone che verranno ascoltate in procura a Milano per fare luce sull’indagine che vede al centro la campagna benefica dei pandori Baiocco ‘griffati’ dall’imprenditrice digitale.
Chiara Ferragni: “Ho sempre agito in buona fede, ho fiducia nella magistratura”
“Sono serena perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che ciò emergerà dalle indagini in corso. Ho piena fiducia nell’attività della magistratura e con i miei legali mi sono messa subito a disposizione per collaborare e chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto nel più breve tempo possibile”. A dirlo è la stessa Chiara Ferragni, pochi minuti dopo la notizia dell’iscrizione sul registro degli indagati: “Sono, invece, profondamente turbata – ha fatto sapere ancora l’influencer – per la strumentalizzazione che una parte dei media sta realizzando, anche diffondendo notizie oggettivamente non rispondenti al vero.”
Il caso del pandoro Balocco griffato Chiara Ferragni
Lo scorso 15 dicembre le società riconducibili alla influencer Chiara Ferragni sono state sanzionate per oltre un milione di euro per pratica commerciale scorretta. Analogamente una multa di 420 mila euro è stata inflitta a Balocco. L’autorità garante per la concorrenza contestava il fatto che con l’operazione #PinkChristmas fosse stato fatto intendere ai consumatori che acquistando il pandoro “griffato” Ferragni avrebbero contribuito a una donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino. La donazione, di 50mila euro, era stata invece già effettuata dalla sola Balocco mesi prima, mentre le società riconducibili a Chiara Ferragni – secondo i rilievi dell’Antitrust – avevano incassato dall’iniziativa oltre 1 milione di euro.
Dopo l’apertura di un fascicolo di inchiesta da parte della Procura di Milano, oggi sul tavolo del procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco è arrivata una ulteriore annotazione sull’affare Balocco-Ferragni che avrebbe portato a ipotizzare il reato di truffa. Colpa del contenuto di alcune email che sono state scambiate tra il gruppo dolciario e le società dell’imprenditrice digitale, per programmare la campagna di promozione del pandoro, email rintracciate nei faldoni acquisiti dall’Antitrust, e che presenterebbero degli aspetti che hanno catturato l’attenzione degli inquirenti. Aspetti su cui ora la procura di Milano dovrà trarre le proprie conclusioni.
L’ipotesi di una truffa
L’ipotesi del reato di truffa era inizialmente scartata dalla procura di Milano. Secondo fonti della procura citate dall’Adnkronos si tratta tuttavia di un’ipotesi difficile da sostenere “dovendosi dimostrare un ‘ingiusto profitto’ e un ‘danno’ e dovendo anche dimostrare dove il profitto, ovvero dove sono arrivati i soldi, è avvenuto”.
Intanto nel pomeriggio è arrivata la notizia di nuove acquisizioni della guardia di finanza nella sede Balocco a Fossano (Cuneo), il gruppo dolciario al centro dell’indagine. La finanza sta agendo su input della procura di Milano. Nel mirino l’acquisizione di documentazione e mail relative all’accordo tra la società e l’imprenditrice digitale.
Chiara Ferragni e il cachet di Sanremo, D.i.re conferma: “Ricevuti 150mila euro”
Intanto è stata smentita l’indiscrezione, riportata a quanto sembra da alcuni organi di stampa, secondo cui l’influencer non avrebbe donato (come promesso) il suo cachet di Sanremo all’associazione D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza. Le illazioni erano infondate, come conferma l’associazione in una nota stampa. “A seguito di numerosi articoli che hanno messo in dubbio l’effettiva donazione del cachet”, D.i.Re “conferma di aver ricevuto 150.000 euro tramite bonifico” il 12 gennaio del 2023.
“L’erogazione liberale – precisa l’associazione – è stata destinata allo sviluppo di sportelli lavoro in 16 centri antiviolenza della rete D.i.Re. I fondi sono stati distribuiti a seguito di una call interna ai centri del 09/05/2023 per la presentazione obiettivi del fondo lavoro e avviso per presentazione proposte. Sono stati selezionati 16 centri antiviolenza che hanno ricevuto i finanziamenti a fondo perduto attraverso bonifici effettuati dal 22/06/2023 al 07/07/2023, a seguito della ricezione della convenzione sottoscritta dall’associazione socia”.
fonte: https://www.today.it/attualita/chiara-ferragni-indagata-truffa.html?fbclid=IwAR112BtNm2Oz2Wpy3Y6-65iJCe_ytYgfeRY71ur2lt6T1J1aQNZEVcATiZE
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