La lettera anonima arrivata nello studio legale di Giacomo Frazzitta, secondo quanto raccontato dall’ex maresciallo Francesco Lombardo, avrebbe elementi importanti per le indagini sul caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo nel settembre del 2004.
Mistero sulla sim al centro delle indagini sulla sparizione di Denise Pipitone
Secondo quanto detto da Lombardo a Mattino 5, pare che all’interno della missiva ci sarebbero dettagli fondamentali per ricostruire il puzzle. Tra questi ci sarebbero alcuni elementi legati a una sim che sarebbe stata spostata da telefono in telefono nelle ore che hanno preceduto la scomparsa di Denise Pipitone. Inoltre nella lettera la persona anonima indicherebbe anche i nomi dei tre persone, che già risultavano “all’interno delle indagini”, che farebbero parte della “famiglia allargata”. L’ex maresciallo non ha proseguito, per non intralciare le indagini in corso.
A essere interessante è il tracciamento delle utenze telefoniche di quei soggetti che sono all’attenzione degli investigatori. L’avvocato Frazzitta, infatti, ha spiegato che uno dei telefoni all’epoca utilizzato da Anna Corona e da alcuni familiari non sarebbero stati rintracciabili. In più non potevano essere messi sotto controllo perché intestati a terze persone.
Il cellulare di Anna Corona
Telefoni, che per il legale di Piera Maggio, sarebbero stati utilizzati proprio con l’intenzione di non essere rintracciati. Sulle celle telefoniche agganciate vicino a un magazzino, dove all’epoca della sparizione di Denise, si pensava potesse esserci la bambina, Lombardi ha detto che ci sarebbero state alcune anomalie: “Il telefono era spento. Arriva un messaggio che dev’essere recapitato a quell’utenza telefonica ma aveva cambiato cellulare, quindi l’IMEI era diversa. Pertanto il sistema non riusciva a consegnare il messaggio. Continuava a cercare in rete il cellulare, che nel frattempo anche se spento viene segnalato nei movimenti, e non viene consegnato. Ci sono quindi quelle celle agganciate durante la notte”.
Ora quest’utenza telefonica pare che sia diventata centrale nell’inchiesta, c’è il dubbio che Anna Corona possa aver dato il suo telefono a qualcuno o lei stessa possa aver cambiato sim da un cellulare a un altro. Nelle ultime settimane, spiega Lombardo, le indagini avrebbero fatto passi in avanti e dunque, potremmo essere vicini a una svolta: “Ce lo auguriamo”.
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